La distanza che separa la preparazione universitaria dai profili
professionali richiesti dalle aziende, per inserire rapidamente
i giovani nei processi produttivi e gestionali, è un esempio
del rapporto difficoltoso che tra il mondo dell'Università
e quello del lavoro.
Per tentare di dare soluzione a questo aspetto del problema, quanto
meno in ambito tecnico-scientifico, il Politecnico di Milano (www.poli
mi.it) ed Hewlett Packard Italia (www.italy.hp.com), rappresentanza
italiana di una delle più importanti società produttrici
d'informatica, hanno messo a punto un "Progetto pilota per
tirocini didattici universitari" che intende offrire ad alcuni
studenti dell'ultimo biennio di tutti i corsi di laurea e di diploma
universitario una particolare opportunità di formazione,
consistente nello svolgimento di un periodo di stage, semestrale
o annuale, presso le strutture tecniche, gestionali, commerciali,
produttive dell'azienda, così da completare il curriculum
universitario con una consistente esperienza "sul campo".
I primi cinquanta tirocinanti (selezionati nel novero dei candidati
dal "Servizio Stage" del Politecnico) dovrebbero varcare
la soglia della Hewlett Packard tra luglio e settembre di quest'anno,
per cimentarsi, dopo un breve periodo di formazione e con il sostegno
di due tutori (di Hewlett Packard e dell'Università), in
progetti estremamente mirati, direttamente richiesti e curati
dalle differenti unità operative dell'azienda. Questa si
aspetta dagli studenti un contributo fattivo alla conduzione dei
settori in cui saranno inseriti, e mette a loro disposizione un
assegno mensile di studio di 1.000.000 di lire (lordo), l'uso
della mensa aziendale, orari formalmente elastici (in realtà
sufficientemente impegnativi da rendere problematica la contemporanea
sollecita continuazione del percorso universitario). Per il futuro
sono previsti due cicli annuali di immissione dei nuovi tirocinanti
(febbraio e settembre). Al fine di chiudere il cerchio università-lavoro-università
è contemplata la possibilità che il lavoro svolto
durante lo stage venga utilizzato, qualora il docente relatore
lo ritenga significativo, per l'elaborazione della tesi di laurea.
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